Archivio della categoria: A chi dico io

A Ugo, assenza..presenza.

Tre giorni al natale e il mio pensiero si proietta a qualche anno addietro, sembra ieri ma a calendario vedo che diversi lustri sono passati e mi convinco sempre piu’ che vivere e’ un insieme di accumulo e perdita dove incontrarsi termina inequivocabilmente con un addio.

Volti, nomi, storie, sentimenti, persone.

Ci vengono incontro, ci affiancano, ci accompagnano per un tratto di strada.. poi se ne vanno, prendono altre vie, altri sentieri.. a volte si fermano, e rimangono li’, e guardano mentre ci allontaniamo e diventiamo sempre piu’ piccoli, sempre piu’ distanti noi  proseguiamo il cammino e spesso neppure ci voltiamo indietro, presi da mille pensieri, gli occhi e la mente intenti alla prossima meta.

Ma ci lasciano, tutti, qualcosa.

Un fardello piccolo o grande, prezioso sempre.. ci lasciano il balsamo misterioso e dolcissimo dell’assenza.

L’assenza e’ una voce che non sentiremo piu’, eppure ci parlera’ dal profondo del cuore nell’ora piu’ buia, nel giorno piu’ difficile.

L’assenza e’ una mano che puoi stringere forte quando ogni altra mano ti sfuggira’ e il coraggio sembrera’ venirti meno.

L’assenza e’ un ricordo che potrebbe apparire banale, e’ una fotografia in bianco e nero, una frase che contiene un mondo, una cantilena imparata non sai piu’ quando e dove, un sorriso, un’amarezza seppelliti nella memoria. e’ una strada ripercorsa tante volte, e’ il Natale come lo aspettano i bambini.

L’assenza e’ il tempo che ti pareva inesauribile e invece non c’e’ piu’, il tempo per tutto cio’ che non hai saputo dire, che non hai potuto fare o non hai voluto fare, e’ l’amore che ti porti dentro, e’ quello che resta quando tutto finisce.

Il rendiconto e’ il significato della vita.

Illogicamente tutta questa assenza e’ per me e’ Presenza.. passata, presente e futura, ciao papa’ Ugo, ne e’ passato di tempo ma tu sei sempre qui e sei partito proprio a tre giorni dal Natale, non ti metto fiori per far vedere alla gente che mi ricordo di te, non ti faccio dire messe e quindi non sentirai un estraneo che dice il tuo nome ma tu sei qui dentro, guarda..proprio qui…e tu capisci perche’ 

odio le feste Natalizie

                                       Un abbraccio dal tuo carlo 

anzi..

carluccio come mi hai chiamato TU.

Buon Natale papa’

Prigionieri di coppia.

No tranquilli, non vi parlero’ di una relazione epistolare tra un galeotto e la sua bella e nemmeno narrero’ di come sia vivere l’amore quando si e’ ai domiciliari.

Quello di cui andro’ raccontando, invece, e’ una storia a tutti nota, iniziata in un tempo remoto ed ancora oggi attuale.

Si puo’ dire sia perpetua, cambiano gli attori, ma il copione resta tale.

Tutti noi sappiamo che all’interno di un gruppo di amicizie vi e’ un certo equilibro che, se spezzato, genera il caos e la discordia.. vi sono dunque delle regole da rispettare affinche’ tutto rimanga sospeso in quella bolla di pace e perfezione.

La piu’ importante di queste regole e’… MAI, e dico MAI, fidanzarsi o intrattenere relazioni che esulino dall’amicizia con persone all’interno del gruppo.

Perche’ e’ cosi’ importante?

Beh, innanzitutto il nostro io fidanzato e il nostro io single sono spesso molto diversi, quindi la persona di cui vi siete presi una cotta potrebbe rivelarsi diversa.

Inoltre non vi e’ piu’ distinzione tra gruppo di amici di lui e gruppo di amici di lei, nessuno dei due ha adesso una “zona neutra” in cui sfogarsi e questo fara’ male al rapporto.

Ma presupponiamo che questi problemi vengano aggirati (e presto o tardi si presenteranno comunque), rimangono ancora degli ostacoli notevoli.. essere coppia all’interno dello stesso gruppo di amicizie presuppone che tutti i membri del gruppo vi conoscano molto bene e si prendano alcune liberta’ con voi… questo scatenera’ gelosie e litigi sia intestine al gruppo che alla coppia.

A questo punto uno dei due vorra’ ridurre le uscite, generalmente lei, convincendo l’altro a fare un sacco di cenette, visite alle mostre, gite romantiche… insomma, ogni scusa sara’ buona per schivare situazioni che possono minare la coppia.

Gli amici, di contro, inizieranno a farsi sentire meno e ad essere a volte infastiditi dalla vostra presenza che apparira’ come una concezione di grazia di cui dovrebbero ritenersi onorati.

Con l’andare del tempo anche la vostra vita di coppia risentira’ di questa chiusura verso il mondo circostante e la vostra relazione andra’ sgretolandosi fino al punto di rottura.

Voi direte: “beh adesso si lasciano ed e’ finita”… naaa!

Magari..

Adesso inizia la lotta per accaparrarsi gli amici, i quali non solo dovranno subire ore e ore e ore e ore di racconti tediosi su quella che e’ stata la loro relazione, ma dovranno anche far finta di essere interessati alle motivazioni secondo cui dovrebbero schierarsi dalla parte di uno piuttosto che dell’altro (sara’ del tutto inutile spiegare all’ex coppia che nessuno ha intenzione di schierarsi e che dei motivi per cui si sono lasciati non frega nulla a nessuno, se non per i primi tre giorni)…

Da qui si generano altri litigi, uno accusera’ l’altro di averlo diffamato e l’altro accusera’ l’uno di averlo denigrato e tutti e due se la prenderanno col gruppo per aver invitato ambe due alla cena del giovedi’… andra’ avanti cosi’ per un po’ fino a quando il gruppo si spacchera’ tra amici di lui e amici di lei (nessuno era interessato, vero, ma a lungo andare si prende sempre una parte) e ci saranno tre tipi di uscite:

  1. uscita di gruppo senza l’ex coppia

  2. uscita del gruppo di lui con lui

  3. uscita del gruppo di lei con lei

Quindi, ragazzi miei, non fate questa enorme fesseria… lo so che vi sembra l’amore della vostra vita e che quando vi vedete, vi sciogliete come il gorzonzola al sole il 15 di agosto, pero’ datemi retta.. vale la pena smazzare la uallera a tutto il gruppo per il vostro capriccio amoroso? Io credo di no.

Ma alla fine, fate un po’ cosa volete… l’unica cosa che vi chiedo e’ di non salutare la mia ex quando la incrociate… se siete postileggendoli fedeli, dimostratemelo.

Ci tengo a precisare che:

  • Non ho nulla contro la mia ex tranne un po’ di sano rancore, ma comunque prevale l’affetto e il desiderio di omicidio.

  • Esistono associazioni specializzate che sostengono gli amici delle ex coppie, contattatele e vi indicheranno il modo migliore per sopprimere i due ex piccioncini senza essere incriminati.

  • Se hai letto adesso questo articolo e sei gia’ impelagato in un’impresa simile…. AZZI TUA!

L’amore e’ un apostrofo rosa tra le parole t’ammazzo” –

Social climbers.

La stima degli occupati ad Aprile 2018 e’ +0,3% su marzo e il che vuol dire che in 64.000 hanno trovato un posto di lavoro ed il tasso di disoccupazione e’ comunque stabile all’11,2% per la serie che la ricchezza e’ mobile ma la miseria e’ stabile.

Oggi piu’ che mai bisogna adattarsi ai tempi che corrono e bisogna sapersi inventare un mestiere se non si vuole rischiare di condurre un’esistenza di stenti e miseria.

Tralascio volutamente quella del Parlamentare in quanto e’ gia’ sfruttata ampiamente ed e’ in fase di declino.

Ma mi domando e dico, perche’ fare tutta questa fatica quando si puo’ diventare un social climber (suona molto piu’ professionale rispetto ad “arrampicatore sociale”)?

Infatti e’ una via nettamente piu’ semplice rispetto a tutte le altre, con poche mosse si ottiene fama e ricchezza senza fare assolutamente niente, intendiamoci, bisogna mettere in conto che morale, dignita’ e amor proprio andranno ad occupare gli ultimi tre gradini della scala dei valori, in compenso verranno sostituite ai vertici da “virtu’” molto piu’ divertenti quali falsita’, lascivia (termine soft per identificare il mestiere di vulvivendola o anovendolo di chi lavora presso i vari chiavisteri italici) ed egoismo.

Purtroppo nonostante i parecchi lustri che ho sulle sPalle, non posso indicarvi la strada per diventare un social climber professionista, pero’ possiamo vedere insieme quali siano le caratteristiche e le peculiarita’ di questo inquadramento professionale.

Social Climbers – Maschi/Femmine.

LUI, come tutti i portatori di pene, sboccia piu’ tardi… i primi anni del liceo li passa come tutti a divertirsi, ma verso la fine della scuola inizia a capire che sta per iniziare la vita vera e che non ha per nulla voglia di sudare per ottenere qualcosa (come vedete il motivo per cui si inizia questa carriera e’ lo stesso sia per LUI che per LEI).

Lui difficilmente puo’ sfruttare una relazione sentimentale per ascendere al potere quindi sfrutta le amicizie… inizia ad entrare nelle grazie di qualche pseudoamico ricco facendo credere di essere un piccolo Onassis e inizia a vivere della sua luce riflessa partecipando a feste in piscina, festini privati, serate piene di ragazze dalla “vulva generosa” e tanto alcool scroccato. Crescendo consolida le sue amicizie in modo da avere sempre piu’ vantaggi, dai suoi amici ricchi arriva ad ottenere vacanze presso le loro residenze al mare, un lavoro nelle loro aziende e tramite loro trova una giovane e bella mogliettina di buona famiglia il cui padre, sedotto e conquistato da questo finto rampollo, si fa in quattro per assicurare loro un futuro.

Eccolo dunque qui il Social Climber uomo di mezza eta’, lui ce l’ha fatta sul serio, anche la moglie scoprisse la relazione con la segretaria, la maestra dell’asilo della figlia, la postina, l’amica d’infanzia e la psicologa, sarebbe comunque sistemato perche’ e’ tutto intestato legalmente a lui… se non che, accidenti a lui, ha un enorme scheletro nell’armadio… qualche anno prima, mentre iniziava a frequentare quella che oggi e’ sua moglie, ha intrattenuto una relazione, che ancora oggi ogni tanto si ripropone, con una bellissima donna matura, nonche’ moglie del suo capo e madre di sua moglie… se questa storia venisse fuori, ogni suo sforzo sarebbe inutile e ricominciare da capo alla sua eta’ e senza un eurino in saccoccia, sarebbe a dir poco impossibile.

Alla luce di quanto detto sui social climbers possiamo affermare che ci sia una morale… il giorno del matrimonio chiedete il regime di separazione dei beni.

Tengo a precisare che se ti senti toccato da questo articolo, denuncialo alla polizia per molestie… e’ un tuo diritto anche se ad onor del falso, nessun social climber e’ stato maltrattato per la creazione di questo testo e se il tuo migliore amico corrisponde alla descrizione soprastante e ogni volta che lo vedi e’ senza portafoglio, allora e’ un social climber (rendo l’idea?) e chiudo qui il post con un motto dell’opinionista del GF il piccolo grande Malgioglio “Tutti froci con il culo degli altri”.

Ma vaffan….

Vaffanculo! in mp3, clicca e godi.

Sto tempo schifa mi mette dell’umore giusto, persino la festa del paese di ieri e’ stata rovinata e mi spiace per quel povero vecchietto che vendeva salumi tipici.. vederlo sotto l’acqua mi si stringeva una cosa qui e quindi elocubro i miei pensieri da bicchiere diversamente mezzo pieno..

Ogni giorno ogni cazzo di rottura di balle.

E’ un richiamo alle armi, tutta la vita, tutti i discorso di cui poi perdo il filo.
Ma quale filo? Smettila di leggere e so di perdere gli sponsor come al grande fratello nip.. non continuare la lettura..esci dalla tua paratassi che ti si vede la protesi ingiallita dalla curcuma e dalle nazionali esportazioni.
Ma quale paratassi, ma quale ipotassi, ma quali schemi. Non esiste la vita, figurarsi l’evasione da essa, non esiste una cazzo di verita’, figurarsi le risposte alle domande. Non ho capito se sono io che non ci arrivo o se sono altri che pongono domande senza risposta.Merd..
E davvero ancora stanno cercando un modo di essere lineari quei due gialloverdi governativi? Ma non ti rendi conto che basta un bicchiere di vinaccio (il tuo) per perdere la linea retta del cammino? Basta aver il coraggio di spostarsi trenta centimetri piu’ in la’ e il mondo diventa un cazzo di 2d distorto e mostruoso che ti appare alieno. Vaffanculo!
Quale regola? Quale famiglia? Quali parenti serpenti? Quale trascendenza se nemmeno ho capito come si mettono i piedi in fila? E’ come chiedere ad un bambino di tre mesi cieco di descriverti l’uso del colore piatto in Basquiat writeroso sul muro dei box di via Francia..E sti scopatori che anziche’ andare di ramazza vanno con la soffiante e mi svegliano nel cuore della notte, e’ quasi l’alba delle dieci e di sole nemmeno a parlarne..cazzo.
Grazie a Dio il tempo passa dritto ed inesorabile e rende limitato il momento in cui l’universo ti crolla addosso e allora tu, come facevi quando qualche decennio in meno, ti metti a battere su una tastiera di plastica con le lettere che scompaiono tipo A I L O, cercando qualcuno a cui far leggere i tuoi post da pirla (ingressi mensili 60.786). Con tutto il rispetto per i pirla, almeno loro sono pirla e non se ne rendono conto considerato che continuano a leggere questo sproloquio blasfemo tipo BenignANO.
Cosa mi manca? Cosa cazzo Ti manca???
Voglio poter guardar tutti negli occhi, non ci riesco a sentirmi un gradino piu’ in basso. Non ce la faccio ad esser indietro. Me ne fotto dei miei quindicivirgolatre lustri, se ho visto piu’ cose, se ho avuto la possibilita’ di avere piu’ esperienze’. Sono il classico pilota che in autostrada vuole superare tutte le macchine e faccio perdere tre anni di vita alla Lella ogni volta che vado a Casalcoso. Continuero’ a correre fino a quando un guardrail non si allunghera’ e mi ghermira’. E allora ciao.
E non ridere coglione e ti ho detto di smettere la lettura o finirai nel canto quattordicesino, terzo girone settimo cerchio. C’e’ un guardrail per ognuno di noi. Ognuno, nessuno scampa. Vale anche per te testadivitello che vedi il bicchiere meta’ vuoto (perche’ te lo sei cannato), forse per dimenticare il pirla che sei.
Cerco un modo diverso di dire le cose ne tu non le potrai mai capire perche’ sei un coglione. Alla fine ritorno sempre su questa cazzo di tastiera con questi quattro tasti consumati dalle lettere quasi invisibili.
Colleziono complimenti e anche tanti, pero’ non colleziono soddisfazioni che durino piu’ di due sillabe (o cinque se c’e’ anche la lode).
Sembra fatto apposta, non vai ne’ avanti ne’ indietro. Sono sempre qui. Sono sempre nello stesso cazzo di punto.
Un infecondo gusto del lamento, fine a se stesso, non creativo, non propositivo. Indietro di un milione di anni almeno.
Invidioso di tutto, pure della Divina Blasfema Commedia del nasone, anche se poi magari io ho di piu’, non importa.
La punteggiatura, la grammatica, l’insieme delle regole che mi dovrebbero condurre ad un nuovo alito. Invece no.
Cosa devo fare? Cosa devo fare? Cosa cazzo devo fare? Cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa? Cosa cosa cosa? Cosa?
Cosa?
Voglio arrivare, e una volta arrivato voglio ripartire e riarrivare. Non mi basta mai nulla (quindi non arrivero’ mai da nessuna parte). Chissa’, magari anche Kieslowski o Kubrick poi non erano tanto soddisfatti quando riguardavano i loro film. film? devo fare un film? devo fare? Io voglio esplodere. Esser ricordato come il momento di censura. Tra il prima e il dopo lasciando perdere il presente..
Voglio essere la linea di demarcazione tra cio’ che veniva prima di me e cio’ che e’ venuto dopo. E non mi basta esser tra i migliori blogger (modestia molto a parte). Devo esser in cima. Devo arrivarci, eppoi salire, eppoi sbriciolare la montagna. Voglio esser un cannibale… la gente, se vuole, puo’ accodarsi. Io voglio arrivare in cima ad un cima che non esiste. Perche’ so, lo so! che non nessun punto sarai mai un punto di arrivo.
Quindi qual e’ la soluzione a questa giostra? Devo passare tutta la vita a correre un maratona su un tapis-roulant?
E lascio un ellisse.
Dov’e’ il punto di fuga? Nella morte? Nella morte. Nella morte!? Non lo so, perche’ e’ incapibile. Devo fare la cosa piu’ bella, devo fare qualcosa che incarni questa mia tensione verso il nulla?
Ma come si fa? Come come come come? Come?
Di sicuro non attraverso questi tasti di plastica, di sicuro non attraverso ai tuoi limitati occhi di pirla che sta ancora leggendo questo sfogo maggengo. Di sicuro non attraverso un vocabolario. Devo poter prendere l’universo e modellarlo all’infinito, in un insoddisfatto tentativo di dargli una forma piu’ perfetta di una sfera. Piu’ sferica di una sfera.
Piu’ rotondo.
Piu’ tutto del tutto.
E’ una corsa verso l’annientamento.

E adesso ingurgito questo caffelatte con tre cucchiai di crusca per maiali e due cucchiaini di marmellata al peperoncino e tu vai vaff,,,.

Tema: la mia vicina.

Questo post e’ dedicato a chi cerca l’anima gemella in rete e i fatti descritti sono puramente casuali e mo’ vi dico…

Faceva la volontaria del pronto soccorso e con quella bocca andava di culo in quanto poteva praticare due respirazioni artificiali nello stesso momento.

L’inconveniente era quando si metteva il rossetto, ne usava in quantita’ industriali e ci volevano un buon paio d’ore buone per l’applicazione ovviamente dopo essersi lavata i denti e posato lo spazzolino nella custodia del violino o nel contenitore near the water..

E che dire quando andava dal medico, il povero per tenerle la lingua abbassata era obbligato ad usare l’asse da stiro (ovviamente senza il panno).

Aveva un viso particolare con qualche ruga a fisarmonica e pochi denti, uno solo davanti e qualche altro sparso qua e la e il lato positivo era che poteva succhiare le caramelle col buco senza romperle e grandi possibilita’ di essere assunta dall’ATM in qualita’ di obliteratrice.

Avrete capito che non era il massimo della bellezza, anzi se si metteva sul motore di ricerca la parola “bruttezza” come prima immagine compariva lei e la prerogativa era che per sicurezza mettevano sempre le negative e persino i topi se lei entrava in una stanza, saltavano sulle sedie.

Le sue foto erano in preponderanza prese di profilo anche perche’ si vedeva solo meta’ viso.

Di uomini ai suoi piedi non ne ha avuti molti, anzi uno penso l’abbia avuto ed e’ il pedicure di Via Caselle, quello davanti alla Banca che ha chiuso in quanto lei aveva cercato di fulminarlo col suo sguardo magnetico ma essendo strabica e’ finita col fulminare un paziente che era in attesa del pedicuramento e i due testimoni di Geova che incautamente erano entrati per testimoniare.

Di certo non aveva le labbra a canotto della Parietti, anzi ad onor del vero non erano ne brutte ne belle anche perche’ non c’erano tra quella pelle che si intravedeva tra una ruga e l’altra.

E pensare che aveva fatto una maschera di fango e per un paio di giorni era una favola, poi la maschera’ si e’ rotta e persino le zanzare erano obbligate a pungerla ad occhi chiusi..

Da notare che sto povero pedicure per evitare la chiusura dell’esercizio la faceva uscire dalla porta di sicurezza che dava sullo Stura e persino i piccioni si mettevano un’ala sugli occhi al suo passaggio.

Il suo viso e’ di quelli che non si dimenticano, persino dopo aver scolato la bottiglia di grappa con genziana corretta cognac..

I suoi genitori quando chiedevano a loro a chi somigliasse da piccola, facevano a pari o dispari e quando si e’ persa e loro hanno fatto la descrizione con tanto di foto ai Caramba di Caselle.. non ci credevano e si domandavano perche’ la volessero ritrovare..

E che dire quando andava al ristorante, il posto vicino alla finestra era assolutamente vietato a lei e il consiglio era sempre quello di andare presso un istituto di bellezza dove lei e’ andata veramente, ma solo per un preventivo ed alla fine un lavoro lo ha trovato e se lo tiene stretto ed aiuta le persone a dimagrire in quanto si fa vedere a pranzo e loro perdono l’appetito.

Insomma non era una bella gnocca e fortunatamente si e’ maritata col massaggiatore diversamente vedente del Borgaro Calcio e se n’e’ ita dalla vicinanza con mio sommo dispiacere e ora per far passare il singhiozzo mi rimane solo lo specchio.

Docenti serpenti.

Di questi tempi si parla molto di alunni impestati diversmente disciplinati ma se osserviamo la scena dalle due parti sentendo l’altra campana. la situazione potrebbe decisamente cambiare aspetto. Nel nostro trascorso, son convinto che tutti quanti noi abbiamo avuto un proff decisamente pirla del tipo padre padrone, quelli che sanno tutto e ti rovinano il percorso d’istruzione facendoti odiare la scuola e quindi val la pena di raccontare lo scontro tra un docente sapone e uno studente che non si e’ sottomesso alla saponita’ del tiranno. (ndr..scusate il togolese, per sapone intendo uno che sa’ molto).

Il post inizia a scuola, nel corso di una pausa pranzo, con il professore di cui sopra che con il vassoio in mano si siede in un tavolo, e poco dopo giunge uno studente che si siede di fronte a lui.

L’insegnante e’ perplesso e anche un poco incazzato opps.. adirato, perche’ il tavolo era suo.. perche’ il ragazzo si e’ seduto proprio di fronte a lui?

Proprio perche’ il prof non capisce la scelta del ragazzo, gli fa un sorriso beffardo, mette in mostra il lavoro del suo dentista e gli dice: “Gli uccelli e i maiali non pranzano insieme!”.

A quel punto il ragazzo rispose prontamente:

Oh chiedo scusa, volo via” .

Cosi’ si alzo’ e se ne ando’ a sedere in un altro posto.

Al professore la bile ruoto’ come sul calcinculo dell’Agora’ in quanto la risposta del ragazzo non era proprio per niente piaciuta.

Proprio perche’ la risposta del ragazzo lo aveva infastidito, il professore, che fa lezione nella classe di quel ragazzo, decide di interrogare proprio quest’ultimo.

Il ragazzo era preparatissimo e rispose con precisione a tutte le domande del professore, comprese quelle fatte di proposito per metterlo in difficolta’.

Non soddisfatto, il professore decide di porgli un piccolo quesito: “Se per strada trovi due borse, una con le banconote e l’altra con l’intelligenza, e puoi sceglierne solo una, quale decidi di prendere?”

E il ragazzo convintamente: “La borsa piena di soldi”.

Il professore: “Mmmh… Fossi stato in te avrei detto quella con l’intelligenza!”

E il ragazzo risponde: “Be’ sa professore, di solito la gente prende quello che ancora non possiede…”

e zittisce un’altra volta il professore.

Il ragazzo, terminata l’interrogazione, sta per andare a posto, ma il professore su tutte le furie scrive per ripicca qualcosa nello spazio delle note, rivolta proprio al ragazzo: “Imbecille!” tutto maiuscolo.

Visto quello che aveva scritto il professore, il ragazzo rivolto nuovamente al professore ribatte: “Professore, ho appena visto che ha messo la sua firma, ma si e’ dimenticato di mettermi una nota!”..

Certo e’ che esiste una lotta generazionale e non me ne voglia mia sorella che in qualita’ di proff.preside avrebbe qualcosa da dirmi sull’esposizione e la scelta dei verbi passato presente e congiuntivi disgiuntivi che ho usato..ma davvero esistono sti tipi di proff strafottenti pseudoinsegnanti e meno male che esistono anche allievi che non te la mandano a dire e ovviamente tralascio quelli che vanno di coltello, me compreso che alle medie mi son cuccato tre giorni di sospensione e questa ve la raccontero’ in un futuro post e comunque sono dell’opinione che un buon cinque dato nel momento giusto possa servire e non mi riferisco al voto e questo vale per tutte due le parti.

Auguri 76.

Ecco un’altra primavera da aggiungere. sono 15.2 lustri ed e’ evidente che stai invecchiando perche’ ormai le candeline costano piu’ della torta

… solo adesso ti rendi conto di quanto tempo hai sprecato…
a pensare cosa fosse giusto o sbagliato fare…
sei tu l’uomo che ho sempre desiderato avere al mio fianco…
cosi’ caro e romantico (insomma)…
con quell’aria da sbarbato che nasconde un cuore cosi’ forte e sincero… (insomma)
il tuo amore cosi’ travolgente da contraddistinguere ogni sorriso… (insomma)
Caro Carluccio Demetrio ..Auguri.. mi raccomando…
ti ho mai detto che… che staremo sempre assieme..
siamo assieme dalla nascita e lo saremo…
lo saremo e basta, finito con basta!!
firmato Carluccio Demetrio Viendalmare

al secolo Ex togotuentinain

P.S,, ..Al di la’ del calendario il 29 marzo diventa particolare per una ricorrenza a cui non mi potro’ mai rifiutare, nel senso di declinare e non sniffatorio con svuotino..viene considerato giorno di festa..festa che poi non lo e’..e’ solo un giorno da ricordare e il mio pensiero diventa quasi concreto ed appare fino a toccarlo e sentirlo, come puo’ essere l’indefinito cosi’ forte e persistente con i suoi ricordi di quindici lustri virgola due, trascorsi e con la visione sempre piu’ vicina della falce fienaria che passera’ senza voler sapere nulla del mio passato e quanto ho dato o preso tentera’ di opporsi continuando a germogliare sulle radici impiantate da chi ha fatto iniziare questo conteggio.. 

uno due tre ..sino a settantasei primavere or 27.758 giorni e quello che dovrebbe farmi piacere diviene una forzatura e quindi non ricordatemele e svicolate tutta a mancina senza obbligo augurale e dal canto mio finche’ avro’ forza e fiato continuero’ a mettere fiori e frutti alla faccia dell’impdat e dell’ente falciatorio..un abbraccio dal vostro togotuentinain oppsss togoseventisics..

Assenza..Presenza.

Tre giorni al natale e il mio pensiero si proietta a qualche anno addietro, sembra ieri ma a calendario vedo che qualche lustro e’ passato e mi convinco sempre piu’ che vivere e’ un insieme di accumulo e perdita dove incontrarsi termina inequivocabilmente con un addio.

Volti, nomi, storie, sentimenti, persone.

Ci vengono incontro, ci affiancano, ci accompagnano per un tratto di strada.. poi se ne vanno, prendono altre vie, altri sentieri.. a volte si fermano, e rimangono li’, e guardano mentre ci allontaniamo e diventiamo sempre piu’ piccoli, sempre piu’ distanti noi  proseguiamo il cammino e spesso neppure ci voltiamo indietro, presi da mille pensieri, gli occhi e la mente intenti alla prossima meta.

Ma ci lasciano, tutti, qualcosa.

Un fardello piccolo o grande, prezioso sempre.. ci lasciano il balsamo misterioso e dolcissimo dell’assenza.

L’assenza e’ una voce che non sentiremo piu’, eppure ci parlera’ dal profondo del cuore nell’ora piu’ buia, nel giorno piu’ difficile.

L’assenza e’ una mano che puoi stringere forte quando ogni altra mano ti sfuggira’ e il coraggio sembrera’ venirti meno.

L’assenza e’ un ricordo che potrebbe apparire banale, e’ una fotografia in bianco e nero, una frase che contiene un mondo, una cantilena imparata non sai piu’ quando e dove, un sorriso, un’amarezza seppelliti nella memoria. e’ una strada ripercorsa tante volte, e’ il Natale come lo aspettano i bambini.

L’assenza e’ il tempo che ti pareva inesauribile e invece non c’e’ piu’, il tempo per tutto cio’ che non hai saputo dire, che non hai potuto fare o non hai voluto fare, e’ l’amore che ti porti dentro, e’ quello che resta quando tutto finisce.

Il rendiconto e’ il significato della vita.

Illogicamente tutta questa assenza e’ per me e’ Presenza.. passata, presente e futura, ciao papa’ ne e’ passato di tempo ma tu sei sempre qui, non ti metto fiori per far vedere alla gente che mi ricordo di te, non ti faccio dire messe e quindi non sentirai un estraneo che dice il tuo nome ma tu sei qui dentro, guarda..proprio qui…e tu capisci perche’ odio le feste Natalizie

                                       Un abbraccio dal tuo carlo anzi..carluccio come mi hai chiamato TU.

 

 

IGMK percentuale?

Lo sento dentro quel vecchio
leone che ancora ruggisce,
lo sento ancora scuotere
l’anima ad ogni respiro,
ringhiare ad ogni colpo schivato,
reagire d’istinto all’IGMK.

Una vocale tre consonanti

E delle fredde percentuali..

che sono queste percentuali?

Per me son solo dei numeri
e divento freddo come il marmo

il pensiero si blocca
e il cuore urla di rabbia
non conta quanto faccia male,
non esiste catena ne TSH che

possa fermare
la voglia di non mollare.
Non ci vado al tappeto,
non ora, non questo round, non oggi,
l’ho sussurrato nel vento,
l’ho promesso a me stesso.

e alle erbe di Maria Treben.

Sul web leggo chi stava benissimo

e si e’ rovinata la vita con questi numeri.

Leggo che si tratta di mieloma o leucemia

cellule impazzite che veleggiano nel sangue..

il medico non lo conosco e dovrei rifare analisi.

col cazzo che mi faro’ intimorire..

vedo un neo strano sul braccio..

chiodo del 90 arroventato sul fuoco

e via a sto neo..

ce ne sta un’altro che da tre anni si ingrandisce

altra bruciata a sto coso a forma di america

stavolta ci son stati dei postumi..il neo si vendica

io resisto a ste analisi e non le faccio

Troppe volte ho lasciato
indietro pezzi di me

che non ho piu’ ritrovato,
troppe volte ho avuto bisogno
e non ho saputo chiedere,
troppe volte mi ritrovo a rimpiangere
treni che non ho preso.. vero Juan?.
Prendo spunto da te e lo

trasformo in un post mio

che diventa automaticamente tuo

Per la vita che non ho vissuto.

Seduto dietro un vetro
guardo e non osservo
il nero profondo
che e’ davanti i miei occhi.
Fisso il vuoto
a mani incrociate,
senza trovare mai il coraggio
di puntare giu’ lo sguardo.

Senza sorridere perche’

Diventerebbe una smorfia.
Sento voci sussurrare
melodie conosciute
ma non so ricordarne il senso,
recito il mio copione
strappando applausi e finti sorrisi,
mi emoziono e chiudo fuori
gli sguardi affamati.
Aspetto l’ultima luce,
aspetto l’atto finale
con la consapevolezza
che per un uomo senza veli
non esiste il lieto fine.

Quanti sassi ho ingoiato,
quanti respiri ho trattenuto,
quanta paura ho avuto,
quanti sogni ho cancellato,
quanti colpi ho schivato,
quante volte ho ricominciato.
Eppure sono qui,
sono ancora qui per ripartire
con il coraggio di chi
sa anche sbagliare,
pronto come sempre
il treno sta rallentando

ma non vedo ancora la fermata

semmai tirero’ quel segnale

e godro’ nel sentire la frenata

spero solo che altri compagni

viaggiatori non debbano cadere..

 e la stazione.

per Ste le cose vanno diversamente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Antistress e colesterolo espanso.

Il due giugno se n’e’ ito ed anche il ponte pentecostale che non tutti hanno fatto

son successi fatti non troppo belli e pure io ho dato un colpo al colesterolo. 

Prego notare che sulla table non esistono smartphone vari ma un buon paio di rayban che fa tanto figo e anche tanto taro (tipo quello che si fa le unghie col coltello sullo sfondo), ma non sapevo dove metterli, dovrebbero applicare alla tavola un sottospazio dove depositare la mercanzia,,non vi pare?

Domani e’ un’altro giorno e si vedra’.

Il jpg qui sotto non e’ per l’Amministratrice Casalinga ma per il pisquano dei garages affetto da blogghite acuta e poco professionale che ti contatta by mail.

concludo con l’antistress ceramico su cuscinetti RiV-SKF arrivato da Amazon  che non e’ poi tanto male, sempre meglio deil clicclac

ve lo consiglio ma cercate di prendere quelli che arrivano dall’Inghilterra che son garantiti come costruzione e allestimento China al million per million.

(che post deludente vero? Dai che tra poco si chiude per tre mesi..) 

ecco cosi’ e’ meglio e il fegato ringrazia..voglio il pepeeee

Su the show must go on ..metto una striscia dello STE che non molla il Berluska